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21.9.05Cara P.
Con affetto, M. 15.9.05Gorgo. Triangolo la mia equazione riciclata dalla sfera smussando gli angoli dei pertugi nel mondo a 'sto giro mi sento più curvo dell'orizzonte così per dirlo mi cerco oltre le due grosse colonne che Bonifacio rimane un imperativo distante. Storcio la manopola del ritorno frequenza modulando il ritmo sul gorgo della caffettiera come sveglia contorgo la stecca affinchè io scelga la mia falce più dolce. Ahi, m'impongo di pungermi la camicia che di rosso evacuo la ruota di seta e per non rinunciare a posarmi negli incroci recito perpetuo difese sgranate d'origami solo per lievitare e dar corpo al domani. 7.9.05Mr. President Junior d'un'atroce tenerezza soccorso al lago del piccolo Capo s'accompagna alla loro gonnella: giocando con zio Bill Buffalo e le rughe del babbo lui stenta. Mentre la grande nazione sbiadisce il suo rosso nei canali di scolo ed il blu nel suo sud che ruggisce lui ciuccia il pollice in volo cantando la ninna del cotone d'oro. Promette alle acque un tetto ed alle carcasse linfa vitale ma la rabbia straborda il livello: la furia ora ammazza su ogni pitale e lui non fa altro che spegnersi svelto. 2.9.05L'acqua sulla terra. Saranno integrati i circuiti dentro al blu trasparente al contatto ma bell'uomo tu manchi a questo mio essere e non ci crederei dei tuoi perchè ne ho raccolta una speranza piena: ad ogni tocco d'umano che incontro tu ritorni dal sapore al cuore. Non è un silenzio quello che m'hai lasciato non è corda di violoncello spizzicata è più un'euforia un dirti che se non ci credi beh mi basto io continuo ad inseguire continuo ad alzare il volume continuo a danzare sopra le scarpette coi tacchi sfiorando l'acqua sulla terra. La senti l'aria mossa da questa seconda voce di controbalzo, questa discrezione lenta che ora mi porto? E' un accordo ce l'ho addosso è un lieve parlare calmo è un ricordo diverso da quegli anni per questo litigo spesso con le teste che non si fermano per questo batto i tasti con vigore stacco le note squartando le differenze e dico chiaro e più volte quel che sono per ripulire via la muffa degli inganni. Per ancorarmi saldo. La notte c'è più spazio senza te tanto che giro spesso per riempirla senza meta e sfruscio le ginocchia fra l'erba alta e cerco la negazione di quel che la luce mi nega. Sei fortunato sai ora che non c'è più il mio respiro che sei un'arpeggio d'arpa lontano che non ti bisogna di più niente che ti basti da solo senza più nulla non come me che t'aspetto che cullo la testa fra un'onda e l'altra e in questo mondo mi perdo mancino maldestro.
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Qui ultimamente
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Quest'altro
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Il Pallone, Home. |
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Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu. Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca. |
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