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21.3.11Fiorin di noce. Perchè vorrei malarmi di ridere, storpiarmi la mascella, ghignare di contrabbasso ed esserne esausto. Volendo salirei fra i nubi rivoltando i sopralluoghi balubi e mi tufferei all'incontrario verso il cielo alto. Sotto la punta di una stella rifletterei sull'esistenza illuminandomi del pulviscolo cardinale, mai banale. Ritornare a sganasciare le angosce quotidiane. Comprendere che tornare ad esser nessuno sarebbe il fine ultimo del mio filo d'arianna perduto nel buio del raso di spada. All'alba condividere la calma: rimanere solerte al vento e giocare con i sibili che m'accarezzano le rughe solcate di sole e vinte dalle viole.
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Qui ultimamente
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Quest'altro
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Il Pallone, Home. |
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Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu. Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca. |
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