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12.2.11Son sette anni già. Son sette anni già: diluvio fiero d'un canto alto, burbero al salice del tatto radice del mio albero caposaldo. Manchi a questa festa rude ramo di ginestra: rugiada per primula dorata, caldo basco sul tulipano colto, rosa d'acqua mai dimenticata. Ma il tuo vino è pronto: la famiglia allargata, la tavola consacrata e la gioia appena sgorgata. 1.2.11Il milione. Quando scesi dal cargo per pucciare i miei piedi nella sabbia di Alessandria un buon uomo mi portò a spasso col suo taxi tutto strambo in lungo e in largo verso il lungomare di un popolo orgoglioso e fiero. Andai al mercato: incrociai sorrisi, scambiai racconti con arance, ballai nel dolore e rimasi muto nel momento in cui condivisi la gioia. La sera appoggiai la schiena ad una palma giocando alla conta delle persone in un solo furgone e piansi all'ora del canto quando sgorgò dal minareto un racconto del mistero. Per quel che vale respirai aria buona, profumo di pane e di pelle umana che vale. Non mi sentii mai solo.
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Qui ultimamente
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Quest'altro
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Il Pallone, Home. |
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Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu. Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca. |
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