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28.6.05Le mani a sud dei mignoli. Solletico. Ti han detto che quel qualcuno navigando baldanzoso l'asfalto La conosci la sintesi di quella principessa Risata. Se non c'è pace davanti al tuo naso cosa ti impegni a calmarti i nervi lanciandoli a yatzee lontano dai seggi? E ti han raccontato di quella tigre Se non hai pace soffiati il naso 24.6.05Ronda. Svuoto le parole scorticandone il cancello svelto svelto graffio con la mia chiave di ferro: incido con violenza incantata l'apertura alla mia nuova risorsa umana congettura. Capoverso d'istanza con l'occhio fisso al tremore salomonico abbaio ad ogni cagna nitrata: cameriere del mio bicchiere insapore recito e scherzo con la mia salma cremata. Così sballotto dentro al piumino d'oca imperiale fuori stagione da almeno un buco da reame: goffo, implume ed indigesto alle facce tagliate e tarlo del mio canto castrato da fate sbagliate. 13.6.05Esperienza Emotiva Inconscia. M'alzo sgranchio dall'erba bagnata. Nella stretta della mano un proclama e tutt'attorno una condivisa follia. Non è vero quel che si dice del vero. A volte immaginarlo diventa mistero, passione, voce in microfono e colore. Difficile replicarlo nel mondo umano. La tela è dipinta, la maglietta storta e leggeri nell'aria sfumano i nostri nanisecondi. Siamo esser stati e saremo per sempre pazziati. Lo sarò in singolare perchè lo nacqui perbacco e m'accorgo che tale è una malattia solo condivisa. E poi i pazzi, va da sè, normali non ce n'è. Ma a curiosarli in viso ne porti via un contagio. Quando sgargiano sul proscenio o gesticolano disarmati, quando arridono i giudizi o svirgolano fra i pennelli, quando s'inventano all'istante fra cavalieri e fate allora t'accorgi che vivon per questo: donarti la voglia di ricordarti la gioia. E' un bell'andare, la vita. No? Figli e vostri fratelli d'ancestrali amplessi. *Grazie. Parola per chi c'era e chi c'è ancora, per chi ha creato e per chi ha aiutato, per chi si è improvvisato e chi ha applaudito, per chi ha mangiato ed ha russato, per chi ha vissuto ed ha cantato, per chi ha ballato e poi sudato, per chi ha viaggiato e per chi ha tradotto, per chi ha munto col risucchio. Grazie Davide. 10.6.05Pazzi non foste a viver come bruti. 12 Giugno, Besen Castello. La Pazziata è un evento scritto, diretto e interpretato da un gruppo di amici senza arte né parte. Il loro unico merito, vanto e colpa è di avere un blog, spazio virtuale in cui far confluire la propria pazzìa. Fuori dalla Rete, il loro entuasiamo si sparpaglia senza controllo, si riversa sugli ignari passanti e prende alla sprovvista chi come voi ne vorrebbe un po’. Li trovate a zonzo per il Castello di Beseno, dove tra urla e schiamazzi cercano di acchiapparvi e trascinarvi nel Bastione Sud. Lì daranno bella mostra di sé in un processo alla memoria. L’imputato è un improbabile Fantasma del Castello che ha perso i suoi ricordi. Riuscirà il nostro smemorato a sbarazzarsi della sua colpa e ritrovare se stesso? La Pazziata Castel Beseno – Bastione Sud Domenica 12 giugno 2005 Ore 11.30 – 15.00 – 16,30 I Pazziati Il Fantasma Fraps Il Pittore Rillo Il Giudice Zu L’Avvocato Copiascolla Il Blog Mike Il Web Auro Il Web Narsil Blogger fiancheggiatori e collaboratori ufficiali della Pazziata: Broono Bru76 Franciskje Masciu Sphera Blogger che ritroveranno parole proprie nel copione della Pazziata: 21venti Ecate Ethico Ioguido Miic Skylark Suonabene Wosiris Blog che hanno permesso di realizzare la Pazziata: Blogrodeo Portobeseno Musiche: “Rumbablu” dei Pontebragas “Inedito” della Pizia Varie ed eventuali che non potete non riconoscere Un ringraziamento speciale a Davide Ondertoller, organizzatore di tutto l’ambaradàn. 5.6.05Nel vischio del suo teschio. Mugola dal cesto degli inganni, ferocia futura d'ancòra embrione: goffo latrato falsario fra quadri stecca alla sua prima scelta di voce. All'alba ruggiva che fosse miele impregnato nel vischio del suo teschio: possederlo impegnava ori e fiere al costo d'un ruba diamanti di sterco. Muschio s'espande succhiando licheni, sviluppa un attento costume di scena e quando il danno mischia i suoi geni smembra spargendosi d'orgoglio e di pena. Non abbagliava ancora la notte che dello smalto restavano l'unghie: spolpato in sussurri d'altre voglie storpiato d'amore fra inganni e carie.
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Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu. Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca. |
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