Sali a Baita   Do Re Mi
Fa
Sol
 


Di quel
che passa
si scrive,
si canta,
si balla.

Di quel
che resta
ci bastan
gli occhi.

 

24.6.05

 
Ronda.

Svuoto le parole scorticandone il cancello
svelto svelto graffio con la mia chiave di ferro:
incido con violenza incantata l'apertura
alla mia nuova risorsa umana congettura.

Capoverso d'istanza con l'occhio fisso al tremore
salomonico abbaio ad ogni cagna nitrata:
cameriere del mio bicchiere insapore
recito e scherzo con la mia salma cremata.

Così sballotto dentro al piumino d'oca imperiale
fuori stagione da almeno un buco da reame:
goffo, implume ed indigesto alle facce tagliate
e tarlo del mio canto castrato da fate sbagliate.

#

 

 

 
   


Pixel stretti:


   


Questo è
l'ultimo
inchiostro
mercantile
fresco di
sale e rime.


Qui ultimamente
sto in compagnia
di bella gente.

 

carta

Quest'altro
invece
è a spasso
per Santiago
con le prime
piume.



Il Pallone,
se sei così vecchio,
ora l'avresti perso.

Fortuna che,
come niente,
ora è tornato
tranquillo come sempre.

Se spulci
attento
già c'è l'eco
archiviato
di quel che ero.

Comunque
di certo
rimane solo
lo Sghembo,
ed è questo:

Home.

     
    Cerca che ti passa  
   
Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu.
Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca.
 
   
creativo