Sali a Baita   Do Re Mi
Fa
Sol
 


Di quel
che passa
si scrive,
si canta,
si balla.

Di quel
che resta
ci bastan
gli occhi.

 

31.12.02

 
Lastricando la strada di buoni propositi.

Radiosegnale del 31, codice morse decifrato a pixel.
Messaggio di fine anno a Blog unificati.
L'economia gira con noi, ma attento a non voltargli le spalle.
Dicono che un'onda anomala è una rarità e che fortunato è l'uomo che in vita ne incrocia la strada. Stromboli!
I Clerks in bianco e nero, Dante e commessi della vita, si scrollano dalle gambe le ultime insicurezze.
Io qui oggi non ci dovevo neanche venire, ma bello mio cocco de mamma siamo in ballo e quindi...
L'importante che sia un tango, de più, un Radetzsky vista l'ora.
Allora, sorridiamo? E che casso... Basta poco che ce vò.
Accuaba Charles, mio Ghana Taxy fifteen years old dal sorriso antinotte.
Qui si comincia un trecentosessantecinque di nuovo viaggio senza pista senza foresta senza fogne a cielo aperto.
Ma non ci si dimentica.
Ma non ci si arrende.
Poggio il mio ipocrito culo su un appiglio riscaldato.
Tra poco.
Mangerò con postura classica lenticchie e zampone.
Rutterò.
Riempirò l'aria con due ore di inutili discorsi raffreddando il cenone e demeritando il cuoco che tanto s'era impegnato grazie al mio tempismo da culo di gomma.
Ipocrito. Riscaldato.
Domani.
Sarò in viaggio con una schiuma da barba mignon nello zaino, regalo più gradito di una bimba che tutto di me ha capito senza bisogno di nulla.
Il movimento come condizione necessaria non sufficiente.
Non sciupatevi nell'attesa.
Siete così della bella gente che quasi mi vergogno a pensarvi tristi.
Scusate l'affronto.
Se avete speso tutti i vostri averi, giocatevi la vita. Con voi stessi.
Monodialogate con i vostri buoni propositi.
Ubriacatevi senza liquidi.
Accorgetevi di respirare.



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27.12.02

 
Twin Gods.

E' nato, è nato!
Svelti
tutti indiani
in fila da trenino
staccate il ticket
seguite il lumicino.

E' nato, è nato!
Zitti incuriositi,
ma taciturno è il vostro viso
cos'è quello stupore
avrete mica esagerato col buon vino?

E' nato, e nato!
Sorpresi da maraviglia
suvvia qual triste espressione!
Eppure è da saperlo:
è il Signore, il Redentore!

...e venne chiamata due cuori...

E' nato, è nato!
...
Solo che è clonato.

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26.12.02

 
Facoceri Cerebrali.

Eccoci.
Mattutini e splendenti come la rugiada inaspettata.
Trascinati in questo limbo fra la nascita redenta e il primo dei trecentosessantacinque.
Belli paciati ruttiamo gas dalle nostre pance fottendo l'austerity ventilata e scialacquando una mensilità in più in completa e inutile oggettistica di vanto.
Facciamo foto? Sorridi? FLASH!
Belli, belli, oserei dire carini.
Tesoro sei un' amore ma dai quanto tempo sei in splendida forma ti trovo bene passami l' affettato ma dai e la zia Nini? e la zio Nenè? Tutti passati a miglior vita? A dai mi dispiace son andati alle Maldive? Ah e la recessione? Frega a me finchè ce n'è certo che sto governo ah ma se ci fossi io menomale che tornano i Savoia ancora un po' di salame e certo che i telegiornali son tutti uguali gira sull'uno che c'è la benedizione vi benedissero a voi state fermi Nico Lino Nino non si gioca con il cibo ai miei tempi mica c'era tutto sto ben di Dio un po' di più di sti ravioli tornerà la guerra dicono che a Gennaio vanno a prendere Saddam chi quel fantoccio di Bush? mica è come Clinton già non ha l'età per certe cose, non ce la fa a inginocchiarsi eh è sempre l'età giusta scolta il nonno ma dove vuoi andare ormai zitta Lina che anche in pensione si fan di quei numeri già sperando che ci arrivi ancora la pensione beati voi a me tocca lavorare ancora per vent'anni se tutto va bene buono questo cappone faremo tutti la sua fine zac e non ce ne sarà più per nessuno e che pessimista guarda me che son interista e ancora sorrido e già ero piccolo così all'ultimo scudetto alla fine degli ottanta giravo con la Ritmo bella macchina te la ricordi? certo come i tuoi capelli lunghi eh? han fatto la fine di quelli di Arese, dispersi in cassa integrazione! Molto spiritoso fortuna che c'è il dolce così hai la bocca impegnata come Don Lurio hai sentito la predica alla messa della mezza ierinotte? Pace e bene e poi toccante il passaggio sulla fede minata da quello che mette esplosivo nei presepi eh mi toccavo si mica che me la metta sotto il confessionale quando tocca a me ma se è una vita che non te ne vai a messa almeno una volta all'anno potresti certo e anche tu potresti almeno una volta all'anno invece per favore ci sono i bambini zia anche io il caffè no ti fa male poi resti nervoso e sei troppo piccolo ancora guarda che io alla tua età anche tu sei stato bambino? Certo non hai visto Roberto ieri sera in televisione? in ognuno di noi c'è un bimbo che vuol solo diffondere amore e non dare i calci a tua sorella che è Natale.
Va beh, allora tombola?

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21.12.02

 
Imbarazzanti attorucoli imbalsamati.

Tra l'arteria e il tepore quel che cambia del nulla è l'assoluto realismo di un' esasperazione del dolore.
Centrato il bersaglio si paga il conto, spente le luci si spazzola il velluto.
Rimando al concetto sacrale biblico rivoltante ma per ammissione superiore costretto all'approvazione.
...polvere siamo e polvere ritorneremo...
Lascio al volgo il tocco bisferico.
Ma posizionati che siete in quella buffa postura, difficilmente contraddirete.
Quel che rimarrà sarà il pensiero.
Massimo due lustri e vi lucideranno i resti dei legni marci che vi faran da contorno.
Pietanze dell'al di là: non ci sarà più tempo per scegliere il menù.
Ginnasti della fortuna, amebe del pensiero, lucidalabbra da puttane: crac sarà il vostro sibilo.
Eccezioni di parcheggi introvabili: non incanalatevi.
Non fuggetevi quello stereotipato attimo per scoprir d'esser al punto del limite e mai d'aver creato.
Qui bisogna esser vivi, non esistenti.
Qui s'ha da far brillar le stelle con i nostri zippo.
Qui c'è da ingegnarsi e stringere il bofice.
Perchè quando finiremo l'ultima diretta vi voglio ubriachi, mezzi nudi a distribuir gioia,
mica infossati a invidiar passati non vostri.

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19.12.02

 
Il buon risveglio.

Eh!
Adesso portala a spasso tu l'angoscia mia.
Eh!
Vieni tu a lacerarmi dentro: squartami, leggemi, scuotimi e rimetti tutto in ordine.
Ricuciscimi.
Eh!
A saperlo prima mi compravo un souvenir diverso.
A saperlo prima mi vendevo le sudate fatte barattandole con animali dal sangue freddo.
A saperlo prima mi illudevo dopo.

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13.12.02

 
BlogRunner.

Anno di grazia DuemilaECentoEQualcheVita.
"Nei primi anni del secolo si diffuse un nuovo movimento nel mondo della cultura italiana.
Radicalmente innovativo anche nella forma di comunicazione, il "Blogghismo" vide le sue origini nelle prime manifestazioni di diffusione telematica.
Internet era agli albori della sua storia: il mezzo che da li a poco avrebbe completamente stravolto gli usi e i costumi della società moderna era, all'epoca, solo una rudimentale scoperta dai contorni non ancora definiti, un embrione che solo la storia ha poi saputo modellare nelle sue più complesse e attuali forme.
Ciò nonostante, un ristretto gruppo di intellettuali (?) ebbe modo di intuire le acerbe potenzialità di questa nuova forma di espressione culturale e, sebbene disomogenei nelle forme e negli intenti, portare all'attenzione dei salotti perbene una ventata di nuove idee che diedero ossigeno ad una ristagnante empasse appiattita da decenni di informazione monodirezionale.
A volte affiancandosi ai mezzi 'ufficiali', a volte opponendosi con forza e proponendo una innovativa controcultura, con l'ausilio di un mezzo potente e allo stesso tempo accessibile a tutti, riuscirono ad imporre finalmente una nuova ed originale rivoluzione del pensiero."



Dissertiamo.
Che detto così può sembrare logorroico interinale, solo non riguarda astrazioni intestinali.
Dissertiamo sul non senso di un uso arzigogolato, di un fancazzismo verbale impresso.
Noi, la loggia bloggatara.
Sproliloquio: figli dei figli non nostri (miei in veritas) che tra un lustro leggeranno su supporti non cartacei di sfumature non comprese, di autori innovativi, di una loggia massone della controcultura.
Smorzamento degli angoli, semplificazione e firma del registro.
Ci studieranno. A breve parleranno di noi come una nuova moda, la tendenza internettiana a diffondere il personale che nel frattempo ne avrà smarrito l'origine.
Tra poco, pochissimo finiremo sui telegiornali, intervisteranno Zu, Sauro, Leonardo, il Rillo, gli Asphaltiti etece: diverremo istituzione.
Sorprendente parlarne al futuro prossimo con la sensazione stranita mista a stupore che tutto questo non sia già successo.
Una volta diffusi, amplificati e spolpati dalla massa riverenti toglieremo le scarpe e ci si puliranno i piedi con i nostri zerbini.
Dio tempo senza bestemmia sua almeno giocherà a raccoglier frutti dalla cenere.
Finirà a immaginar pargoli bionici esercitar gli ingranaggi su quel che menti pensanti avevan prodotto all'inizio del millennio.
Noi intanto si scrive.
Che poi forse, mica ne siamo tanto capaci.
Ma inganniamo bene.
Io primo.
Che poi forse, c'aveva ragione mio padre, che a continuar a scrivere si portan mica a casa i sghei.
Filosofo del fil di ferro.
Io primo.

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6.12.02

 
Disteso sotto l'arco di un portone convesso.

Disteso sotto l'arco di un portone convesso
aveva l'aria di chi pensa a scatti
e stringeva in mano il resto di una vita a pezzi.
Lo svegliarono in ronda di coppia
dopo averlo spogliato anche dei sogni nascosti
rispose alle urla con un sorriso perdente
e si spolverò le scarpe in attesa del cammino.


Alzata la sua ombra che era quasi genuflesso
pensò bene di ringraziare i gendarmi
e mostrò il pugno alla ricerca dei ricordi dispersi.
Scambiando la pace con un segno di bisboccia
inveirono sul corpo da animi corrotti
tentò un ultimo riparo all'abuso di legge
ma guardò il cielo e non vide che un segnato destino.


Resta il cartone
che nascondeva un pensiero
che pregava il passante
di esser sincero.


Resta l'odore
che deviava il sentiero
che raccoglieva sonante
moneta dal clero.

Finita che fu l'opera
spolverarono gli stemmi, si alzarono il bavero
e rimisero i legni a contatto di altra carne
volgendo lo sguardo al mercato imminente.
Di li a poco popolata la piazza era un brusio
soffocata dalla notte ospite in ritirata
che alla chetichella sgattaiolava tra le bancarelle.


Non lasciarono che una pozza di sangue povera
senza nemmeno avere il tempo rapido
di restare a contemplare la loro opera d'arte.
Lo trovarono in mezzo al segrato, quasi impertinente
ad occupar lo spazio spettante al buon Dio
morto ad inizio di giornata
svenduto al mercato di un' esistenza inconsistente.


Resta il cartone
che nascondeva un pensiero
che pregava il passante
di esser sincero.


Resta l'odore
che deviava il sentiero
che raccoglieva sonante
moneta dal clero.

#

 

 

 
   


Pixel stretti:


   


Questo è
l'ultimo
inchiostro
mercantile
fresco di
sale e rime.


Qui ultimamente
sto in compagnia
di bella gente.

 

carta

Quest'altro
invece
è a spasso
per Santiago
con le prime
piume.



Il Pallone,
se sei così vecchio,
ora l'avresti perso.

Fortuna che,
come niente,
ora è tornato
tranquillo come sempre.

Se spulci
attento
già c'è l'eco
archiviato
di quel che ero.

Comunque
di certo
rimane solo
lo Sghembo,
ed è questo:

Home.

     
    Cerca che ti passa  
   
Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu.
Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca.
 
   
creativo