Sali a Baita   Do Re Mi
Fa
Sol
 


Di quel
che passa
si scrive,
si canta,
si balla.

Di quel
che resta
ci bastan
gli occhi.

 

30.3.05

 
Monogamo di sillabe.

Congiuntivi secchi che arraspano, null’altro.
La mia pancia tonda troneggia ad un’asta di distanza dal bancone sopra il quale un tempo scavalcavo gli avventori beffardo.
Ora sono unità di miglio distante da quel tempo: attonito, senza crespe e monogamo di sillabe.
Come un bell’esemplare purpureo e senza spine m’arrigiro dietro le sbarre che mi sono saldato e che ho persino smesso di rosicchiare, anche solo per rifarmi l’interdentale.
Ho smesso finanche di osservare e non vengo nemmeno più notato.
Sto mimetizzato fra i placidi rincorsi della solita gente verso il niente e le grida di chi incredibile ancora s’ammiraviglia non più del mio estro ma del buco latrinoso che uso al mio fianco in cambio del bagno.
Vorrei è il mio imperativo, scarno sostituto del fu creerò abbattuto da una quercia di firme incatenante.
Godo solo in percentuale, scorporandomi l’iva di quel che ho prodotto come lordo ed è magra consolazione, che passa via presto, come una puttana ad ore.

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21.3.05

 
Solstizio.

Ho munto un'espressione da gelo.
Figura 12 del mio cartellone, accanto al buon nome della mia famiglia ad ore.
Non me ne vien su nessun altra dall'addome perciò ho deciso di rimanere assuefatto e statico nel mio migliore quadro artico.
La bella stagione è cacciatrice di rugiada oltre che precoce: da alcuni istinti mi danza sulla brina in cerca di uno sgurlo.
Ma io niente, assente.
Sarò albero in marmo, rifugio di picchi e cinciallegre.
Perforerò il futuro che mi attende una volta che avrò mosso almeno il ripieno dei miei capelli ai venti.
Ho una vibrazione che assomiglia all'ombra della rabbia ma purtroppo non ne possiedo il nervo e quando sbraito mi si alza sempre più spesso l'angolo del mio labbro destro.
Trachea ed esofago come contorno della mia saliva che deglutisce possente e si sente, specialmente quando mi sfiatano le narici in bolla che tento inevitabilmente di riattaccare con la colla.
Albume e tuorlo amalgano unici in Es: sgrassano il calcare della mia stessa periferia dal guscio crepata.

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4.3.05

 
Come mai, com'è possibile?

Qui è strano,
come un centro d'accoglienza.
Lo spirito è benevolo, le premesse cariche di ogni spremuta di bene e le intenzioni sono delle migliori. Vestite a festa.
Purtroppo chissà come ancora avviene lo scontro.
Ci finisco dentro e non ne so il come.
Succede che arrivo ad un punto in meno dell'esplosione senza neanche rendermene conto e quanto mi si presentano le spese non capacito il perchè e resto irto in tensione.
Come mai, com'è possibile ritrovarmi a guardarmi i pollici e tutti gli altri compagni tesi?
Come mai, com'è possibile guardare il soffitto in attesa dello scoppio, sentire una vena pulsare nascosta sotto l'occhio e desiderare di afferrare qualcosa per scagliare?
Come mai, com'è possibile?
Quando è arrivata la tormenta io dov'ero?
L'ho scelta apposta la strada in direzione tempesta oppure ho fra le chiappe un masochismo latente?
Sfortuna in fortuna non ho memoria e benchè ancora adesso mi sforzo io non trovo una che sia una risposta.
Piuttosto mi sposto e raccolgo i cocci delle mie urla.
Fatto questo sembra quasi che io svenga ma non è vero, semplicemente è essere spolpo.
Tocco la latta umida che mi scherma: rimbomba.
Ticchetto zigrinato sono squarciato e imprigionato: dall'alto già ricomincio ad avere la mia razione di ragione e denso e calmo tra poco sarò di nuovo colmo.
Stringerò Caronte di nuovo la mia barca in bacchetta da rabdomante e me ne andrò avanti ancora a passo adelante diffidando delle ombre riflesse sulle acque.

#

 

 

 
   


Pixel stretti:


   


Questo è
l'ultimo
inchiostro
mercantile
fresco di
sale e rime.


Qui ultimamente
sto in compagnia
di bella gente.

 

carta

Quest'altro
invece
è a spasso
per Santiago
con le prime
piume.



Il Pallone,
se sei così vecchio,
ora l'avresti perso.

Fortuna che,
come niente,
ora è tornato
tranquillo come sempre.

Se spulci
attento
già c'è l'eco
archiviato
di quel che ero.

Comunque
di certo
rimane solo
lo Sghembo,
ed è questo:

Home.

     
    Cerca che ti passa  
   
Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu.
Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca.
 
   
creativo