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13.6.05Esperienza Emotiva Inconscia. M'alzo sgranchio dall'erba bagnata. Nella stretta della mano un proclama e tutt'attorno una condivisa follia. Non è vero quel che si dice del vero. A volte immaginarlo diventa mistero, passione, voce in microfono e colore. Difficile replicarlo nel mondo umano. La tela è dipinta, la maglietta storta e leggeri nell'aria sfumano i nostri nanisecondi. Siamo esser stati e saremo per sempre pazziati. Lo sarò in singolare perchè lo nacqui perbacco e m'accorgo che tale è una malattia solo condivisa. E poi i pazzi, va da sè, normali non ce n'è. Ma a curiosarli in viso ne porti via un contagio. Quando sgargiano sul proscenio o gesticolano disarmati, quando arridono i giudizi o svirgolano fra i pennelli, quando s'inventano all'istante fra cavalieri e fate allora t'accorgi che vivon per questo: donarti la voglia di ricordarti la gioia. E' un bell'andare, la vita. No? Figli e vostri fratelli d'ancestrali amplessi. *Grazie. Parola per chi c'era e chi c'è ancora, per chi ha creato e per chi ha aiutato, per chi si è improvvisato e chi ha applaudito, per chi ha mangiato ed ha russato, per chi ha vissuto ed ha cantato, per chi ha ballato e poi sudato, per chi ha viaggiato e per chi ha tradotto, per chi ha munto col risucchio. Grazie Davide.
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Il Pallone, Home. |
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Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu. Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca. |
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