Sali a Baita   Do Re Mi
Fa
Sol
 


Di quel
che passa
si scrive,
si canta,
si balla.

Di quel
che resta
ci bastan
gli occhi.

 

4.2.09

 
Prima del nuovo salto.

Sbulbandomi gli epiteti com'occhi farnetici resto in devianza di presenza ad osservare dall'altro angolo la gente che scende e che sale. Tutto m'affatica, germoglio che scuote la primavera, annaspa la terra, ascolta il calore del sole. Mi piacerebbe stender le spalle con le mollette ad asciugare, restarmi bucato attraverso il vento ed apprezzare la parabola del giorno. Aspiro per non infeltrirmi e spruzzo inchiostro su fogli notturni. La cera che cola al tramonto modella una statua in disaccordo. C'è da graffettare, sporcare, mettermi del Blu sotto il palmo della mano. Chinato a riavvolgermi nel mare aspro per giocare a riemergere trattenendo il fiato: sotto le onde la luce s'attende diversa.

#

 

 

 
   


Pixel stretti:


   


Questo è
l'ultimo
inchiostro
mercantile
fresco di
sale e rime.


Qui ultimamente
sto in compagnia
di bella gente.

 

carta

Quest'altro
invece
è a spasso
per Santiago
con le prime
piume.



Il Pallone,
se sei così vecchio,
ora l'avresti perso.

Fortuna che,
come niente,
ora è tornato
tranquillo come sempre.

Se spulci
attento
già c'è l'eco
archiviato
di quel che ero.

Comunque
di certo
rimane solo
lo Sghembo,
ed è questo:

Home.

     
    Cerca che ti passa  
   
Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu.
Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca.
 
   
creativo