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29.1.08Chi siamo noi? Dell'Apulia m'accoglie il bianco che si finge un celeste di riverbero sotto gli arzigogoli degli ulivi. T'arrivi e pari già a casa, con le pietre spaccate d'angolo in mano ed i misteri dietro l'atrio. Anna racconta a quei tutti quale sia il suo sogno di carta con gli occhi di chi non s'arrende. Quando parla sfocia l'acqua d'una sorgente che t'avvolge, quando osserva scatta e s'istantanea un riflesso dal quale nascerà un progetto. L'attorno è fatto di quadri zabrati e persone dal collo lungo che ruminano un concetto e decidono chi fare entrare fra il loro collo e il loro presunto oro. Le locandine col mio nome sono come pasta sfoglia per questo bimbo sempre in giro e le persone che vogliono sono preziose persino mentre collegano un videoproiettore. Andria è un cucuzzolo che par largo d'intenzioni mentre si rannicchia d'illusione in una piazza con bisettrici a Trompe-l'œil. L'aria sale dal mare e ti coglie intento a perderti fra viottoli e senzavocali. Plani fra cattedrali in porti e astronavi lunari fino al sapore che ne tiene un cartaio leccese. Mi fan domande in video, mi raccontan passi in polvere, mi accolgono di firme preziose. Vorrei non dire a Francesco che la delicatezza è anche un foulard d'emozioni trasmesse, ad Anna che un libro detitolato vive e s'accresce di quel che lei ha appena creato e che sentirsi raccontare dalle persone dell'esser venute apposta per ascoltare un pensiero sghembo è un qualcosa che alza il mondo. Tutto l'attorno è stato d'inchino per il prossimo stringimano a passo d'ali. Grazie. A chi vi era e a chi non sapeva d'esserci.
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Il Pallone, Home. |
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Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu. Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca. |
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