Sali a Baita   Do Re Mi
Fa
Sol
 


Di quel
che passa
si scrive,
si canta,
si balla.

Di quel
che resta
ci bastan
gli occhi.

 

3.11.05

 
Di carta un fiore.

Io non lo so.

Del brivido del Lui in me
come onda che dalla loggia
indugia e poi stordisce
mercante delle sue parole
urlate dai volantini
alzate sulle panchine
disordinate nelle orbite
degli occhi dei passanti.

Io non lo so
chi s'è ritrovato per caso
davanti al mio naso
[ma]
non me ne scuso
se gli ho urlato un bacio
putrefatto non dagli anni
bensì da un ricordo morto
[ma]
non me ne scuso
se quando ho sputato
la rabbia era densa
se anche solo una
è stata la fiammella
che han raccolto
nel mio lumino.

Io non lo so
se era fune la mia voce
e il mio corpo vibrazione
se un gesto è spettacolo
e una poesia può esser sdegno.

Io non lo so
se devo bastar io
nato d'anni 29
monco del suo fiato
ruggine del potere.

Io non lo so.

#

 

 

 
   


Pixel stretti:


   


Questo è
l'ultimo
inchiostro
mercantile
fresco di
sale e rime.


Qui ultimamente
sto in compagnia
di bella gente.

 

carta

Quest'altro
invece
è a spasso
per Santiago
con le prime
piume.



Il Pallone,
se sei così vecchio,
ora l'avresti perso.

Fortuna che,
come niente,
ora è tornato
tranquillo come sempre.

Se spulci
attento
già c'è l'eco
archiviato
di quel che ero.

Comunque
di certo
rimane solo
lo Sghembo,
ed è questo:

Home.

     
    Cerca che ti passa  
   
Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu.
Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca.
 
   
creativo