Di quel
che passa
si scrive,
si canta,
si balla.
Di quel
che resta
ci bastan
gli occhi.
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18.7.05
In particolare. Per vantarmi nella danza ho inventato la distanza: quando esco di casa porto in tasca una rosa chiusa da portagioie di giada l'amo come esser preziosa e non la sveglio mai ch'è timorosa.
In particolare sudo d'inverno quando il ghiaccio è troppo gonfio da farsi secco io lo lecco godendo e come detto sudo freddo.
La sera prima ho sgorgato l'aceto passandolo in un panno d'argento l'ho chiamato amore e ancora m'imbevo alimentandone il mio sguardo lento mi son detto poi coraggio è il minor danno per esser del futuro scontento.
In particolare te lo dico in silenzio io sudo d'inverno scostato al resto di te bollente in stagione, e c'è dell'altro prima che mi dimentico: mastico veloce deglutisco ramarro e al primo gelo come detto io sudo freddo.
Nel canto son rauco voce notevole ma eccezzione copro le mie fughe di malto e perdo fiato con rumore. C'è luce nel piano scordato quando lo suona il tuo spartito: è come m'avessi baciato e le tue labbra ripulito.
In particolare c'è questa cosa speciale: io sudo glaciale gocciolando difronte al clima polare amo l'avvertenza sottile dell'aria rarefatta, inciampo scalando e lo faccio spesso mentre tento d'ansimare che non so se te lo detto ma io sudo male solo al freddo, strano difetto.
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Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu.
Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca. |
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