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11.11.04Nel mezzo, si dice, c'è il vero.
Ah poi, arriva il giorno che non ti accorgi perchè ti si è presentato come tutti gli altri. Neanche eccezionale: una luce banale, acqua nelle scale e giù dal cielo e un freddo adatto alla stagione. Le foglie per terra, i colori sbiaditi nella melma: insomma un infrasettimanale latente. Quasi di sfuggita firmi le carte che ti cambieranno od inchioderanno la vita, controlli che il tuo conto non sfiori il rosso e lo Stato maiuscolo in persona ti ricerca per ricordarti che un giorno le tue rughe avranno l'idratante scarso ad alleviarle o la vaselina odierna in banconote da versare. Verso il tardo pomeriggio un assurdo messaggio digitale ti pervade di quelle sensazioni che troppe parole ultimamente rassegnate e distorte avevano solo che coperto o ritardato. E ti scopri, fra sollievo e triste indifferenza, ad essere febbricitante sotto l'influenza senza più la parola Amore sul cuscino accanto. Sarà vero che la ripartenza ti coglie a metà del percorso e persino più volte in un giro unico di vita. Ma com'è che ogni volta che ti succede non è mai nel momento che attendi? E perchè i radicali del cambiamento fanno di un male rigenerato bastardo che ogni volta dimentichi e a reindossarlo è uno spezzare d'ali?
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Qui ultimamente
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Quest'altro
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Il Pallone, Home. |
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Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu. Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca. |
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