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1.10.03E la penso. Che quando la guardo mi incanto. E che succede di rado. Questo è quanto. Che modulo la voce a seconda del suo umore. Che a seconda della sua attenzione io regoli le stagioni del mio cuore. Che quanto di bello ho dentro da lei finalmente è nudo, nervo scoperto. Sesto senso. Ah! Ma per favore. Ti sbagli, io mi conosco e tu, amico, non raccontarmi. Vuoi forse dirmi come mostrarmi? Non mi inganni: lo fai perchè sai che non puoi raddrizzarmi. Storto son nato e la retta non è per me cosa certa. E' solo che son distratto, in un vortice a girare impegnato. E allora sto agitato e non so dove vado. La mente dispersa in faccende complesse. Ma è così da sempre. In fondo mi conosci, sai che dai calzoni corti io costruisco mezzi ponti. No, dico sul serio: non è per lei che son come assente. Forse è un qualcosa che in questi giorni dentro mi prende. Davvero, smettila di crederti dottore. E togliti quel sorriso inquisitore. Com'era quella storia delle altalene? Vento in faccia e senza terreno ti senti contento. Ma scendi, sali, ridiscendi e risali. Ti sembra d'aver le ali. E' un turbinio d'eventi che altera i sentimenti. Forse, amico, forse hai ragione. E il mio cielo oggi è un'invenzione. E il mio fiato sospeso in attesa di un suo sorriso. E il mio bene è capire come starle vicino. Forse, o forse nulla di tutto questo è vero. Vivo incerto solo per me stesso. Per il mio tempo in cerca di quel che sento. Preso dal momento son rapito e ad altro rifletto. Nessuno spazio per quel sentimento. Resto al di fuori del cuore. No, non ci entro. Sto fuori, in silenzio. Respiro freddo. E la penso.
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Qui ultimamente
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Quest'altro
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Il Pallone, Home. |
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Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu. Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca. |
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