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17.9.03Allegro ripetuto andante. Ridondante. Se mi vedessi correr per strada invocando a un passante di darmi un nomese la smettessi una buona volta di non considerar mute le persone che pensano se davvero fosse davvero così e ti servissero solo i contabili da far quadrare i polli come ci staresti, tondo spremuto? Cosa è, sono che cosa? Tu, che ruolo hai? Come ti va il lavoro? Sempre lo stesso giro? Che pensi di me? Di te? Chi si ricorderà dei tuoi andirivieni? Del tuo modello di ultima stella, del tuo finanziamento meteora. Senza prosa, senza rima non saresti che nuda, terra. E poi cosa? Chi ti ha chiesto poi niente da dirmi da darmi mi sa che anche tu stringi stringi in mano hai sete. Quanto bene conosci gli altri? Quanto bene hai da darne agli altri? Che ti passa per la testa amico in questi giorni? Dov'eri ieri? E dieci anni fa? Te lo ricordi com'è passato in fretta quel che deve ancora venire? Quanto pensi di star sospeso ancora e quanto pensi ancora di averne? Decidi decisioni di quel che neppure conosci. Andiamo, stasera sono ubriaco. Allegro. Ho in testa del gran peso, tutto il maledetto peso del tuo girotondo dentro la mia testa. E traballo. Sbiascico. Sbavo. Ho capito tutto sai? Togliti la maschera. Toglitela ho detto. Altrimenti domani mi sveglierò e ce l'avrai ancora addosso. E me ne scorderò, maledetta memoria. Toglitela, mondo. Toglitela adesso. Togliti la maschera.
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Qui ultimamente
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Quest'altro
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Il Pallone, Home. |
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Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu. Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca. |
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