Sali a Baita   Do Re Mi
Fa
Sol
 


Di quel
che passa
si scrive,
si canta,
si balla.

Di quel
che resta
ci bastan
gli occhi.

 

9.11.02

 
Passeggiava ristretta. Lei.

Tintinnava sul marciapiede evitando le pozzanghere con i riflessi dei braccialetti d'oro.Umida.
Avanti e indietro. Più calda di un Novembre inoltrato che respingeva con piccoli sbuffi di vapore partoriti da un burrocacao accogliente.
Sorseggiava distratto. Lui.
Immerso nella bagnacalda umana, appendice temporale del tavolino all'angolo di quel bar senza insegna. Scotch. Secco.
Ordinava pensieri sparsi. Ritmava tamburellando le dita sul quaderno aperto algoritmi di una vita che gli presentava il conto.
D'estate incrociando le gambe metteva a sedere i suoi inutili drammi. Lei.
Su quella panchina, un libro come paravento al destino, incuriosiva i passanti del parco cercando di interpretarli.
Le piaceva distrarsi in altre vite, svago gratuito e alternativa pericolosa.
I giorni di festa gli regalavano un sorriso amaro. Senza catene se ne stava rannicchiato accanto alla sua vita. Lui.
Custode di un abbandono mai riuscito, passava le domeniche in attesa di un ennesimo e rassicurante lunedì assorbente.
Fu la porta del locale a farla entrare.
Fu lo sguardo intuìto e nascosto a farlo voltare.
Il destino è una scelta.


#

 

 

 
   


Pixel stretti:


   


Questo è
l'ultimo
inchiostro
mercantile
fresco di
sale e rime.


Qui ultimamente
sto in compagnia
di bella gente.

 

carta

Quest'altro
invece
è a spasso
per Santiago
con le prime
piume.



Il Pallone,
se sei così vecchio,
ora l'avresti perso.

Fortuna che,
come niente,
ora è tornato
tranquillo come sempre.

Se spulci
attento
già c'è l'eco
archiviato
di quel che ero.

Comunque
di certo
rimane solo
lo Sghembo,
ed è questo:

Home.

     
    Cerca che ti passa  
   
Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu.
Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca.
 
   
creativo