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18.8.02Non che vi sia un posto, credo. Nemmeno che esista un tempo, giuro. Ma il problema è il bagnoasciuga. Il Pallone d'Agosto rotola sulla spiaggia e vi passa accanto spruzzandovi la sabbia negli occhi. Prendetevela con i bambini che giocano a costruir castelli di sabbia, i più bravi lo faranno per tutta la vita, i più fortunati verranno ricordati per averci abitato, in quei monumenti precari esposti al sole del mondo. Quelli a metà del tragitto, a cavallo dei trenta, ne chiedono le stanze in affitto, di quei castelli. Tutti comunque prima o poi credono di aver sognato l'arcobaleno. E si svegliano. E il naso è bagnato, il temporale passato. L'amore sognato, il castello distrutto. E si ricomincia. E intanto il Pallone rotola, fino alla riva. Un'onda lo prende in grembo, un'onda lo culla, un'onda lo riporta al bagnasciuga. Terra di mezzo, tra chi sta in mare e chi è spiaggiato, approdato o naufragato. Terra a metà, orme che cambiano di continuo. Onda dopo onda. Bimbo, hai visto per caso il mio Pallone? Il problema è il bagnoasciuga.
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Il Pallone, Home. |
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Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu. Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca. |
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