Sali a Baita   Do Re Mi
Fa
Sol
 


Di quel
che passa
si scrive,
si canta,
si balla.

Di quel
che resta
ci bastan
gli occhi.

 

21.7.09

 
Bilancia sfalsata.


Mai un grazie non avrai
per un cibo caldo,
un letto rifatto,
un piatto stirato.

Sono un buon disgraziato.
Mai palese attestazione d'affetto
o per sicurezza del tuo ruolo
al limitare della paura sul perso.


Dovrai cercarlo altrove, fra le spese delle ore ad innaffiarti, fra le pieghe delle tormente nel renderti indipendente, nel dono del diamante che ricopri di sputi e che ostinatamente ogni volta si risciacqua nel riavvolgerti. Dovrai scorgerlo in quel che si nasconde dietro alle foglie delle tue ansie, nel tuo abito cucito d'altri e senza cui traspare il vuoto delle scelte dove ogni giorno verso il mio sorriso più bello. Dovrai afferarlo mentre ti si aspetta al termine di ogni giostra centripeda lontana dal tuo baricentro perso, dovrai rubarlo al fiato della mia gola secca quando ti urlo che sei tu l'unica per cui valga una tua scelta. Dovrai averlo in fede nelle parole dette per il tuo bene, scovarlo prima di cedere il passo all'istinto della mancanza o alla chiusa nella difesa prima d'esser luce preferendo una triste penombra. Dovrai ascoltarlo nel secondo che precede la scelta giusta, che conosci, ma che per timore della futura tua te stessa migliore rifiuti tentandoti stanca e preferendoti oggetto di adorazione in miseria commensurata. Dovrai tenderlo come suonano le corde di violino quando si accorgono di valere la purezza del cristallino, dovrai gemerlo nella sofferenza sbocciata, dovrai respirarlo come fiato del tuo fiato.

Ma sopra il tutto
basta un solo tuo sì alla vita
per non dovermelo mai.

#

10.7.09

 
Petra.

Ah potessi saltar sull'assi e leggerne in rima di passioni, uccisioni e ribelli dal troppo pensiero dentro. Ai miei amici ricordo che è ancora desto quel sogno in cui un giorno tireremo in ballo quello spettacolo dove tu canterai, tu suonerai, tu reciterai e tutti noi si leggerà gli animi nostri. Una scenografia scarsa, luci calde, immagini che sappiamo già a chi affidare sullo sfondo dell'emozione. E seduti, in sedie parallele, le nostre virgole e le nostre pene.
Sarà un bel gioco, sarà un affranto pezzo scarno in coda di lucciola prima dell'alba. Sarà l'ultimo drappo amato di seta, un giogo d'uscita sgusciato via dal miele delle gabbie. Sarà un accrocchio tenditensione sciolto al galoppo di un nuovo mondo.
Il raccolto del mio racconto è di nuovo al traguardo di un giorno. Effimero di fatica annuale persa in un giro di chiave: all'evaporo dell'ultima goccia di sudore è già tempo di ripagarsi un futuro che da sempre porta in dote un fortunale che m'attende.

#

 

 

 
   


Pixel stretti:


   


Questo è
l'ultimo
inchiostro
mercantile
fresco di
sale e rime.


Qui ultimamente
sto in compagnia
di bella gente.

 

carta

Quest'altro
invece
è a spasso
per Santiago
con le prime
piume.



Il Pallone,
se sei così vecchio,
ora l'avresti perso.

Fortuna che,
come niente,
ora è tornato
tranquillo come sempre.

Se spulci
attento
già c'è l'eco
archiviato
di quel che ero.

Comunque
di certo
rimane solo
lo Sghembo,
ed è questo:

Home.

     
    Cerca che ti passa  
   
Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu.
Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca.
 
   
creativo