Sali a Baita   Do Re Mi
Fa
Sol
 


Di quel
che passa
si scrive,
si canta,
si balla.

Di quel
che resta
ci bastan
gli occhi.

 

15.3.06

 
Preghierina.

Video live
dei miei desideri
spilla l'anima ai miei cavalieri
ruba la guardia che picchetta il graal
monta la ruota camuna sulla royce delle star
piega a soffietto l'origami in teiera
versa sui miei fondi un paddock di cera
smungi il tulle alle gabbie dei merletti
e spanna il vetro ai sempreterni cretinetti.

#

6.3.06

 
Banchetto d'arcobaleno.

Ciao D.

Non buono
a fare il censore
tanto meno il recensore,
io,
perciò del tuo inchiostro ti dirò
solo quello che la pelle m'ha imbrattato.

Per quanto sia lontano di molto
da un buon immaginario strambo,
il primo termine per te non è quieto: vomito.
'spetta. Non è fraintendimento.
Spesso mi passano sotto al naso pagine piene e vuote
che scorrono senza lasciarmi segni addosso
mentre Matteo t'arriva diretto:
quando tortura mi tortura,
quando accarezza i fiori m'accarezza
ed io per reazione vomito dolore e amore.

Di secondo, ti offro l'attenzione.
Premunito di te che sei il primo
visto in carne e poi di carta
ho pranzato del tuo pasto
come villano al banchetto reale
spizzicando prima incerto le posate
per poi al fine tuffarmi nel tuo mondo
senza ritegno con tutto il corpo.

Volevo stare
come uno distante dal tuo libro
perciò ho affrontato la tua città
giungendoci a piedi
e mi son preso tutto il tempo
di arrivare sul luogo dell'incidente
gustandomi l'aria da te descritta.

Una volta lì, col sangue per terra,
ero già a mio agio.

Tolte le barriere,
il resto è stato un coinvolgermi da sbrano.
Ed è strano: tipo come se lo sapessi di te
dalla pelle che porti
che dentro c'erano parole enormi.

Mi resta solo da darti un abbraccio:
la prossima volta che t'incrocio
ho voce per chiederti e occhi per ascoltarti.

Con affetto,
lo Sghembo.

* A provarci, per chiesta, l'ho dipinto.
Tu, se vuoi, qui lo mangi.

#

3.3.06

 
Mottarello.

Oggi
è un giorno distante
plumbeo di facce mestrue di ghiande
mortacci mi dessero che lo vorrei un mottarello
gelato cioccolato ripieno di stecco
che lo rimbalzerei in testa alle gomme
per cancellare quell' alto nascosto della gente
che nasce che muore ma sembra che non sente
come potete
come ci riuscite
come state distanti dalla leggerezza
senza accorgervi che è della vita
proprio questa la vera essenza?
Per altro
almeno
posseggo
la fortuna di un essere contemporaneo
parlandone un giorno che sarò fiore
di molte specie d'amici gloriose
bisfrattate appena accennate dalle antologie
che frequentavo fra ciotole di vita e mozziconi
bastardi di rogne e fieri dell'amore.

#

 

 

 
   


Pixel stretti:


   


Questo è
l'ultimo
inchiostro
mercantile
fresco di
sale e rime.


Qui ultimamente
sto in compagnia
di bella gente.

 

carta

Quest'altro
invece
è a spasso
per Santiago
con le prime
piume.



Il Pallone,
se sei così vecchio,
ora l'avresti perso.

Fortuna che,
come niente,
ora è tornato
tranquillo come sempre.

Se spulci
attento
già c'è l'eco
archiviato
di quel che ero.

Comunque
di certo
rimane solo
lo Sghembo,
ed è questo:

Home.

     
    Cerca che ti passa  
   
Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu.
Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca.
 
   
creativo