Sali a Baita   Do Re Mi
Fa
Sol
 


Di quel
che passa
si scrive,
si canta,
si balla.

Di quel
che resta
ci bastan
gli occhi.

 

21.9.03

 
Disse: 'Lei è tutto quello che io non riesco a essere'.
'Strano', pensai, 'cercar altre forme e non accorgersi
d' aver già quella che ai miei occhi la rende stupenda'.
E l'addormentai.


Buonanotte.

La distanza di una favola
raccoglie in un sussurro
la notte che ci travolge.

L' attesa sofferenza
inebriata da quel punto
svanisce e già risorge.

Attendo la tua voce
improvviso ladro muto
barattandola di bisogno.

Anticamera d'amore
notturno ultimo saluto
su labbra da sogno.


#

17.9.03

 
Allegro ripetuto andante. Ridondante.

Se mi vedessi correr per strada invocando a un passante di darmi un nome
se la smettessi una buona volta di non considerar mute le persone che pensano
se davvero fosse davvero così e ti servissero solo i contabili da far quadrare i polli
come ci staresti, tondo spremuto?
Cosa è, sono che cosa?
Tu, che ruolo hai?
Come ti va il lavoro?
Sempre lo stesso giro?
Che pensi di me? Di te?
Chi si ricorderà dei tuoi andirivieni?
Del tuo modello di ultima stella,
del tuo finanziamento meteora.
Senza prosa, senza rima
non saresti che nuda, terra.
E poi cosa?
Chi ti ha chiesto poi niente
da dirmi
da darmi
mi sa che anche tu
stringi stringi in mano hai sete.
Quanto bene conosci gli altri?
Quanto bene hai da darne agli altri?
Che ti passa per la testa amico in questi giorni?
Dov'eri ieri? E dieci anni fa?
Te lo ricordi com'è passato in fretta quel che deve ancora venire?
Quanto pensi di star sospeso ancora e quanto pensi ancora di averne?
Decidi decisioni di quel che neppure conosci.
Andiamo, stasera sono ubriaco.
Allegro.
Ho in testa del gran peso,
tutto il maledetto peso del tuo girotondo dentro la mia testa.
E traballo.
Sbiascico.
Sbavo.
Ho capito tutto sai?
Togliti la maschera. Toglitela ho detto.
Altrimenti domani mi sveglierò e ce l'avrai ancora addosso.
E me ne scorderò, maledetta memoria.
Toglitela, mondo.
Toglitela adesso.
Togliti la maschera.

#

9.9.03

 
... where do we go, nobody knows.
I've got to say i'm on my way down
god gave me style and gave me grace,
god put a smile upon your face...


Aspirina.

Sbuffo, è il mio viver odierno bislungo
mi sorprendo agitato di seta il lenzuolo
come al vento non piegato storpio giunco
dado ruotato e posizione che non trovo.

Segnali, asfalto bagnato stavano incanalati
senza una mappa la credevo orizzontale
semplice, quella ieri, e dritti paralleli i binari.
Vita: mia senza di lei sei in caduta verticale.

Mancanza, quel che non si stringe
sfugge sotto pelle fino al basso ventre.
Bisogno d'aspirina di rosso mi tinge,
spicchio di sole fra verdi lancette.

Amore, in questa tempesta di san Silvestro
da poco innaffiata con grandi occhi
sei sempre equilibrista goffo e maldestro,
ma sopra un filo che lega due cuori.

#

 

 

 
   


Pixel stretti:


   


Questo è
l'ultimo
inchiostro
mercantile
fresco di
sale e rime.


Qui ultimamente
sto in compagnia
di bella gente.

 

carta

Quest'altro
invece
è a spasso
per Santiago
con le prime
piume.



Il Pallone,
se sei così vecchio,
ora l'avresti perso.

Fortuna che,
come niente,
ora è tornato
tranquillo come sempre.

Se spulci
attento
già c'è l'eco
archiviato
di quel che ero.

Comunque
di certo
rimane solo
lo Sghembo,
ed è questo:

Home.

     
    Cerca che ti passa  
   
Vi lascio la punteggiatura, ma non nel mezzo: quello e' tutto fra la mia testa ed il blu.
Percio', nel caso vi piaccia per gloria o pecunia, almeno un grazie o una mancia rauca.
 
   
creativo